Lettera per Governatore Rossi - Presidente

Questa è la doverosa risposta del Collegio Provinciale IPASVI di Massa Carrara alle dichiarazioni del Governatore della Regione Toscana Rossi...purtroppo non pubblicata dai quotidiani.
 
Gentile Direttore,
Ad integrazione e sostegno di quanto già espresso dai Presidenti dei Collegi degli infermieri (IPASVI) della Regione Toscana in merito alle dichiarazioni del Governatore Rossi in data 22 febbraio u.s., riportate  sul Suo quotidiano: "(...) sarà possibile sostituire il gran numero di infermieri, che potranno andare in pensione, con un certo numero di Operatori Socio Sanitari, pieni di voglia di fare e non ancora colpiti da quel fenomeno serio, come il burn out (...)", intendo intervenire per dare voce ai circa 2000 infermieri della provincia di Massa Carrara.
L'affermazione del nostro Governatore ci e' arrivata come una pugnalata in un momento di importante impegno professionale che ha coinvolto tutte le "professioni" sanitarie del SSR Toscano (auspico che quando si parla di "professione" e "professionisti" non sia necessario differenziare questi termini da figure tecniche addette all'assistenza di base), per traghettare un Modello Organizzativo per Intensità di Cure.
In un momento così difficile in cui ogni operatore sanitario - con le proprie famiglie - ha sacrificato molto per realizzare questo importante progetto regionale, veniamo travolti come da un uragano dall'affermazione del Governatore Rossi e dall'imminente Legge Regionale che prevede un riordino dell'assetto organizzativo e gestionale, accorpando tutte le nostre Aziende in tre Aziende Sanitarie.
Siamo consapevoli che il momento storico richiede sacrifici così come siamo consapevoli di avere sempre lavorato in una Regione che ha sempre tutelato la salute dei cittadini e valorizzato molto la professione infermieristica.
Sappiamo che i tagli fatti al SSN si ripercuotono necessariamente su tutto il SS Regionale.
Ma vogliamo rimarcare la carenza di personale infermieristico, come indicano i dati ISTAT, dove l'Italia e la Regione Toscana non rispondono al fabbisogno reale di infermieri rispetto al numero di abitanti.
La verità è che gli infermieri non sono in esubero e che non possono essere sostituiti da figure tecniche.
La difesa della nostra professione e' un nostro dovere per garantire standard di qualità ai nostri cittadini.
Una sanità senza infermieri, non è più garante della salute della popolazione.
Gli infermieri, oggi dottori in Infermieristica, possiedono lauree di 1 e 2 livello, Master e competenze avanzate, sono iscritti ad un albo professionale a garanzia e tutela dei cittadini.
Altri paesi continuano a richiederli e noi cosa siamo in grado di offrirgli?
I nostri neolaureati sono professionisti molto competenti e motivati, ed ogni volta che firmo un certificato per farli andare a lavorare all'estero, ho un senso di profonda angoscia per ogni giovane costretto ad emigrare per poter esercitare in modo adeguato la propria professione.
Mi auguro che dall'incontro del 27 febbraio u.s. ad Arezzo sul riordino del SSR, al quale sono intervenuti il dott. Valtere Giovannini in rappresentanza della Regione Toscana e la dott.ssa Barbara Mangiacavalli, Vice Presidente Nazionale Collegi IPASVI, scaturisca una forte collaborazione multidisciplinare - Insieme agli Organi Istituzionali - al fine di costruire un Modello Organizzativo che risponda ai bisogni di salute di tutti i cittadini toscani, garantendo appropriatezza, qualità e sicurezza delle prestazioni erogate.
Fiduciosa porgo distinti saluti
La presidente IPASVI di Massa Carrara
Brunella Venturini